top of page
borsa2_edited.png

ANNALÌ RAINOLDI
ARTISTA ASSOCIATA

IMG_6512.jpg

Dopo la laurea in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, si diploma in teatrodanza presso la scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Arricchisce il suo linguaggio interpretativo grazie all’incontro con importanti maestri della scena nazionale e internazionale.

Artista associata a DancehausPiù e sostenuta dal CCN di Nantes, danza negli spettacoli di MK Michele di Stefano, Emio Greco, Lucinda Childs, Susanna Beltrami, Luciano Padovani, Emanuel Gat e Helen Cerina. I suoi lavori autoriali sono selezionati e ospitati in numerosi festival nazionali e internazionali.

SONGS OF EXTINCTION di A. Rainoldi  foto di M. Bittante 1 (1).jpg

SONGS OF EXTINCTION

DI E CON | ANNALI RAINOLDI

Primo studio 23 settembre 2022

MUSICHE | FABIO MALIZIA

VIDEO | NICOLÒ ASAHI CAMERONI

VIDEO DIRECTION | MATTEO BITTANTE

COSTUMI | BARBARA SAMBRI

In dialogo artistico con FRANCESCA GIRONI

PRODUZIONE DANCEHAUSpiù

In collaborazione con Rainforest Connection

rainforest connection.png

Songs of extinction è un progetto che parla al mondo di un mondo in cui gli ecosistemi e gli esseri viventi che li abitano sono a rischio estinzione. È una ricerca che compara due archivi: la memoria dei suoni che stanno scomparendo, collezionati da Rainforest Connection, e la mia personale memoria di questi habitat, che emergono dalle videoproiezioni in cui sono immersa. Entrambi gli archivi compongono il paesaggio visivo e sonoro di una danza che si ispira all’universo vegetale e animale di cui ciascuno ne conserva la radice ed è parte di esso.

FOTO C. VALLA

COREOGRAFIA E REGIA | ANNALI RAINOLDI

con MICHELA PRIULI

MUSICA ORIGINALE | FABIO MALIZIA e ANDREA COCCO

PRODUZIONE | DANCEHAUSpiù 

debutto giugno 2021
durata 15'

MAN di A. rainoldi foto C. Valle  IMG_6078.jpg

MAN

Siamo capaci di abitare le nostre emozioni fino in fondo, restituirle attraverso il corpo e crearne una memoria? Fino a che punto può spingersi l’essere umano nell’evoluzione delle emozioni? Quante forme differenti può assumere? Come cambia il suo modo di percepire se stesso e lo spazio che lo circonda?

Ispirandomi all’Atlante delle emozioni di Tiffany Watt Smith, il progetto è quello di creare un archivio di posture, gesti e movimenti che raccontino le emozioni nel loro divenire, trasformarsi, cambiare ritmo e colore. Consapevole dell’impossibilità di compiere un lavoro immediato ed esaustivo ho deciso di disegnare differenti capitoli all’interno di tale vastità. Il primo episodio di questa ricerca è dedicato a quello che in hindi si definisce MAN (si pronuncia mun,  abbreviazione di manorath, letteralmente voglia o volontà). L’autrice dell’atlante definisce questa emozione come qualcosa “in attesa di prendere la forma di un desiderio preciso e quando lo fa porta con sè una strana lucidità. A metà strada tra la testa e il cuore. Il man è un bisogno viscerale, irrobustito dalla consapevolezza che quel desiderio rispecchia il nostro io più autentico”. Il man è qualcosa con cui non si può negoziare, “nessuno può mettere in discussione il man di qualcun altro”, è un una vocazione irrefrenabile e inspiegabile razionalmente. Vi è mai capitato di sentire un richiamo irresistibile verso qualcosa senza sapervene spiegare il motivo?

FOTO M. BITTANTE

COREOGRAFIA E REGIA | ANNALÌ RAINOLDI

con MICHELA PRIULI e ANNALÌ RAINOLDI

MUSICA ORIGINALE | FABIO MALIZIA e ANDREA COCCO

CO-PRODUZIONE DANCEHAUSpiù e CNN Centre chorégraphique national de Nantes

debutto ottobre 2020
durata 30'

Natuur è un territorio liquido in cui vivono due corpi e un grande paesaggio da abitare, in cui mostri e simboli alchemici si incontrano e scontrano e si fanno da specchio in una sorta di bestiario virtuoso dell’Umano.
La ricerca indaga lo spazio che si crea nella relazione tra le due performer nella scomposizione delle pose, degli atteggiamenti, della postura emblematica dei personaggi de Il giardino delle delizie di Bosh, dando ai corpi il ritmo che nel dipinto è reso dall’uso del colore e dalle azioni. L’interesse maggiore verte sullo spazio che i due corpi insieme modificano attraverso l’accumulazione di un fraseggio sempre più complesso. Questo accade anche per la musica: la composizione originale è suonata dal vivo e prevede che i musicisti siano impegnati a suonare più strumenti creando un gioco di poliritmia complesso.
Il paesaggio diventa allora territorio di incontro, di permeabilità, di fusione e continuo dialogo tra la danza e la composizione sonora, dove i corpi diventano strumenti e dove la musica diviene atmosfera tangibile.

NATUUR di A. Rainoldi foto di M. Bittante bassa.JPG

NATUUR

COREOGRAFIA E REGIA | ANNALÌ RAINOLDI

con ANNALÌ RAINOLDI

MUSICHE E VIDEO | FABIO OGAM MALIZIA

PRODUZIONE | DANCEHAUSpiù

con il sostegno di Art.Bo space for performance by Almadanza

durata 30'

LAKOTA

Lasciandomi condurre dalle parole e dagli studi di Joseph Campbell, uno dei più grandi studiosi di mitologia comparata e religioni, desidero affrontare la visione del mito recuperando la dualità sogno-visione/realtà per trasformarla e riportarla alla matrice: “i sogni aprono una porta sulla mitologia poiché i miti sono della stessa natura del sogno. Come i sogni emergono da un mondo interiore sconosciuto alla coscienza di veglia, così avviene per i miti. Così avviene in verità per la vita stessa”.
Il mio interesse si rivolge al mondo del mito, alla più antica forma di pensiero, che comprende e trascende ogni forma di immaginazione eppure è in grado di spiegare la realtà arrivando in modo diretto alla coscienza dell’uomo.


danza il cielo avvolto dal vento solare

e sprigiona visioni

a cui dare forma coi corpi
si scorge la Via Lattea

dal treno che varca le nevi a Nord dove il freddo punge la pelle

e gli occhi di un alce rubano il respiro
le aquile girano in tondo sulle vette:

il loro canto risveglia le valli porto il loro volo

sul mio mantello di piume
quando affondando le mie radici

nelle sabbie del deserto mi sento

unita allo scintillio dell’aria,

mi sento parte del gioire dell’universo che costante si rinnova,

si ricuce le ferite delle bestie che lo sciupano e lo divorano a morsi grandi

bottom of page