MAGIA
DI UNA STELLA
UNO SPETTACOLO DI SUSANNA BELTRAMI
con LUCIANA SAVIGNANO
MATTEO BITTANTE,
FABRIZIO CALANNA
COSTUMI | DANIELA GERINI
LUCI | MATTEO BITTANTE
FOTO | S. Meliti e D. D'Attilio
PRODUZIONE DANCEHAUSpiù
Ph Sara Meliti
Una serata / incontro con Luciana Savignano.
Conoscere e continuare ad amare una grande artista attraverso parole, immagini e danza, un omaggio alla sua lunghissima carriera.
Luciana Savignano si racconterà al suo pubblico, partendo da alcuni preziosi cimeli video, come quello emozionante de la "Luna", coreografata per lei da Maurice Béjart, con la quale Luciana Savignano ha girato il mondo, dall’Europa al Sud America, dall’estremo Oriente al Nord Africa.
Ma i momenti clou della serata saranno ovviamente quelli danzati dalla grande étoile. Le coreografie sono estratti tratti da Le Sacre e Tango di Luna , creazioni di repertorio della Compagnia.
TANGO
DI LUNA
UNO SPETTACOLO DI SUSANNA BELTRAMI
con LUCIANA SAVIGNANO
ALEJANDRO ANGELICA,
MATTEO BITTANTE,
FABRIZIO CALANNA,
MATTEO ESPOSITO
COSTUMI | DANIELA GERINI
FOTO | SALVATORE LAZZARO
RIALLESTIMENTO DANCEHAUSpiù
Ph Salvatore Lazzaro
"Scusi, è qui che s'impara il Tango?”
... Di notte, sotto la luna, in un posto qualsiasi di questo mondo, nasce il Tango di Luciana. Una grande artista incontra il tango, e il tango incontra la sua vita, i suoi pensieri ... Passato, presente e futuro scorrono su tre linee parallele: si rincorrono, si afferrano, si sovrappongono, si lasciano, si riprendono. Uno sguardo viene fuori dalla luna, dall’ombra e dal silenzio, dallo spazio, si abbandona nell’abbraccio. Arriva e il tempo si ferma e la luna fa nascere un inizio.
Imparando a camminare si comincia a imparare il tango, e ogni passo di Luciana è ogni volta il primo.
Sotto le poche luci di una milonga, vive un mondo a parte, fatto di ombre e di tracce, di scarpe consumate e di gesti meccanici, ripetitivi, di nostalgia e di regole rigide e acquisite.
Un cameriere e un maestro sono un tutt’uno con questo luogo come se non esistesse vita fuori di li.
L'arrivo di Luciana modifica l'equilibrio della milonga, fino a stravolgerlo. Il primo incontro è un abbraccio. L'abbraccio tra una donna che continuamente rinnova la sua sfida e un uomo che ha fissato in uno schema ben definito la sua vita. Sotto la luna i nostri personaggi si scoprono, si sfidano, si svelano, forse si amano. Sotto la luna anche il tango si trasforma e si popola di una gestualità inventata e personale fino ad assumere una forma nuova. Sotto questa luna il tempo è scandito da cinque momenti, cinque lezioni in cui “allieva” e “maestro” si scambiano continuamente i ruoli, finché i loro mondi arrivano a toccarsi davvero. Cinque momenti che sono lontani o vicini nel tempo, poco importa. Perché con un tango si può riassumere una vita intera.
Tango di Luna dopo i grandi successi e una straordinaria tournée ritorna in una forma rinnovata con il coinvolgimento del pubblico che, dopo l’ultimo applauso, danzerà con i protagonisti una Milonga.
LE SACRE
UNO SPETTACOLO DI SUSANNA BELTRAMI
con LUCIANA SAVIGNANO
e con la partecipazione di MATTEO BITTANTE E 20 DANZATORI DELLA DANCEHAUS COMPANY
Ph Prandoni
Considerata come una delle opere più famose del XX secolo, Le Sacre du Primtemps su musica di Igor Stavinsky fu fonte d’ispirazione per numerosi coreografi e coreografe della storia universale della danza, da Maurice Bejart a Pina Bausch, da Martha Graham a Emanuel Gat, che ne hanno proposto la loro versione originale.
Nel 2002, per le celebrazioni del solstizio di Primavera, nasce “Le Sacre” di Susanna Beltrami e nasce dal ripensare allo spazio affascinante della Piscina Caimi a Milano. Da quel debutto lo spettacolo ha visto numerosissime repliche sia in teatro che in site-specific, coinvolgendo intere generazioni di danzatori. In questa nuova veste impreziosita dalla straordinaria partecipazione dell’etoile scaligera, già musa di Bejart, Luciana Savignano, la coreografa Susanna Beltrami trasforma il suo Sacre nella cornice naturale di un rito collettivo per propiziare l’alba di un nuovo giorno e di una nuova stagione.
Giungono da ogni angolo, a piedi nudi e scortati dalle luci rosse, viola e aranciate del tramonto, plotoni di giovani, vigorosi, che danzano una partitura gestuale e sonora (quella originale di Stravinsky) che in un moto circolare avvolge tutto e tutti come in un abbraccio ancestrale. Al centro di questo rito di giovinezza, la figura di una Madre, Madre Terra che nelle sembianze della grande etoile Luciana Savignano, orchestra l’incedere dei suoi figli, giunti per richiamare dall’ombra e dal gelo la rigogliosa primavera. Perché invocare il ritorno della primavera è simbolo di rinascita e guarigione, ma anche di sacrificio: “che cosa sei disposto a sacrificare per rinascere?”.