FRANCESCO VALLI E LUIS MIGUEL
Francesco Valli, 23 anni, nato a Bergamo nel 2001.
Prima frequenta ambienti di terzo teatro e teatro sociale a Bergamo, dove scopre l’arte dei trampoli e poi approfondisce la tecnica della danza e della coreografia iniziando il percorso accademico in Paolo Grassi a Milano. Durante il percorso accademico e lavorativo ha incontrato diversi artisti nella Danza (Camilla Monga, Paola Lattanzi, Compagnia MK) e nel Teatro (Teatro dei Venti e Teatro Chapati) che stimolano in lui il tentativo di trovare dei punti di contatto tra la forza emotiva della disciplina teatrale e l’espressione corporea tipica della danza. Affascinato dall’interesse condiviso con Marco Nespoli verso le tradizioni della loro terra e da una intesa lavorativa con Luís Nuñez, ha deciso di intraprendere questo percorso cimentandosi in un progetto personale, allo scopo di sviluppare un nuovo linguaggio e trattare il tema, a lui caro, delle tradizioni rurali della terra bergamasca, a cui sente di appartenere.
Zima Luís Núñez, 23 anni e viene da Trento. La sua avventura nel mondo della danza è iniziata molto presto, esplorando vari stili come la danza contemporanea, l’hip hop, l’acrobatica e le discipline aeree.
Questa passione lo ha portato a scoprire un interesse ancora più profondo nel creare coreografie.
Negli ultimi anni, ha avuto l’opportunità di collaborare come assistente in produzioni di rilievo, come In Flash and Blood, un progetto finlandese andato in scena lo scorso febbraio, e Riflessi di Laura Ziccardi, un progetto italiano che calca il palcoscenico da due anni. Queste esperienze lo hanno ispirato a intraprendere un percorso più personale: insieme a Francesco Valli ha deciso di dare vita a un progetto nato dal desiderio condiviso di esplorare nuove possibilità creative.

STUDIO SULLA MASCHERA ARCAICA
Di e con Francesco Valli e Luis Miguel
Con il Supporto di DANCEHAUSpiù
Il progetto nasce dal tentativo di riportare in un contesto più contemporaneo una narrazione e un modo di fare spettacolo tipico dell’arte popolare e di strada, usando come linguaggi il partnering, l’acrobatica e i trampoli.
Il pezzo si pone non solo l’obiettivo linguistico di trovare un dialogo tra i trampoli e l’acrobatica, ma anche di ricercare un punto di incontro tra la cultura popolare, con i suoi spettacoli e le sue rappresentazioni e un impianto teatrale, mettendo in comunicazione due modi dell’andare in scena spesso distanti tra loro.
"La ricerca ci ha portato ad entrare in contatto con varie realtà della tradizione bergamasca recuperando modi e costumi, e lavorando sulla creazione di uno spettacolo in grado di evocare quel tipo di immaginario, per poi riportarlo attraverso la danza contemporanea."
È stato avviato un lavoro di ricerca su un materiale folklorico per sviluppare il racconto, con il supporto di un giovane storico bergamasco, Marco Nespoli, dramaturg del progetto. Grazie al suo coinvolgimento, sono stati stabiliti contatti con esperti, tra cui Giorgio della Vite, fotografo con oltre 50 anni di esperienza nella documentazione dei carnevali arcaici delle Alpi. Inoltre, sono stati coinvolti membri delle comunità di Val Torta e Ardesio per un confronto diretto con coloro che ancora oggi interpretano questi carnevali.